Lettere dal Mare
Ad un amico che non c’è più.
“Per fortuna ero al mare,
dove i giorni non contano”.
C.Pavese
Da circa quarant’anni e per quasi ogni giorno della mia vita ho guardato il mare.
L’ho visto anche quando ero altrove, in luoghi in cui la cosa più lontanamente simile era la pioggia. L’ho sentito nei momenti belli e in quelli bui, l’ho portato dentro e continuo a custodirlo.
E’ un sentimento il mare è un modo di vivere, come l’azzurro, come i suoi toni mutevoli e sorprendenti ad ogni ora del giorno e dell’anno. Sempre lo stesso ma mai uguale.
Quello specchio azzurro mi tranquillizza, mi fa pensare che il paesaggio non sia tutto un fallimento.
E’ linea di confine, limite e al tempo stesso libertà, luogo d’amore e gioia ma di dolore e morte allo stesso tempo.
Simboleggia l’estate il mare, la bella stagione, lo svago, la luce lunghissima e mi coglie in settembre quella lieve malinconia che accompagna la sua svestizione. Torna ad essere ciò che è, toglie i panni dell’oste e va in vacanza quando tutti rientrano a lavoro.
Un’azzurra carezza allora vorrei portar con me nei giorni a seguire avvolti di nostalgia, per quella lunga luce che mi ha cullato in estate.
L’ho fotografato, in lungo e in largo e ho provato a fermare quei sentimenti che mi hanno accompagnato durante ogni osservazione. Ci siamo amati e se potessi, vorrei tenerlo sempre con me.
E’ un grande amore il nostro, e come molti grandi amori anche noi abbiamo avuto un lunghissimo carteggio. Allora ho pensato di condividere con voi alcune lettere che ci siamo scambiati nel corso degli anni, affinché accompagni un po’ anche voi, a stagione conclusa e che possiate custodirlo sempre anche quando non riuscite a guardarlo.
Ogni fotografia è una lettera tra noi ma è un messaggio anche per voi, per continuare a portarvi dentro un pezzetto di estate o un pezzetto di amore, anche quando sembra che l’amore sia svanito.
Iacopo